Buongiorno cari lettori,
ci scusiamo per il nostro lungo periodo di assenza, causa esami universitari e stesura della tesi per la nostra imminente laurea. Volevamo, dato che ieri è stato un giorno speciale, ovvero la giornata mondiale dedicata all'autismo, riportarvi questo bellissimo tema, scritto da una ragazzina tredicenne e pubblicato sulla pagina Facebook "MI PIACE la didattica inclusiva" (https://www.facebook.com/didatticainclusiva/?fref=ts) dalla sua insegnante, Annachiara Piffari.
"Mi chiamo S., ho tredici anni e sto per finire la scuola media. Sono autistica, quindi l’aspetto che per primo si nota in me è la profonda differenza fra ciò che manifesto all’esterno e quello che sono, invece, all’interno.
Fuori sono goffa, perché non strutturo bene i movimenti nello spazio, parlo poco, e spesso in modo confuso, ho atteggiamenti e modi di fare riconducibili a quelli di un bambino piccolo.
Dentro, però, ho un universo intero che non riesce ad esprimersi, se non quando vengo facilitata al computer. Il mio sistema neurologico funziona in modo atipico, e così pure la mia mente. Sono in grado di registrare e ricordare un’immensa quantità di informazioni, e questo se da un lato mi permette di conseguire ottimi risultati a scuola, dall’altro è molto pesante, perché è un processo che non posso governare: il mio cervello registra tutto, sempre e in ogni momento. E’ per questo che ho disturbi del sonno, perché di notte continuo ad elaborare e rielaborare quello che registro di giorno.
Per fortuna, a differenza di altri autistici, non sono né iperuditiva, né ipertattile: riesco, quindi, a tollerare i rumori forti e non ho problemi ad essere toccata. Sono molto affettuosa, il contatto fisico mi piace e mi tranquillizza.
Come tutti, anch’io ho il mio carattere. Paradossalmente, data la mia sindrome, sono estroversa, mi piace scherzare, mi piace stare con gli altri. Nelle situazioni sociali, quando il mio livello d’ansia me lo permette, riesco a gestirmi bene: posso stare in pizzeria con i miei amici, posso andare al cinema senza troppi problemi, riesco a comportarmi bene quando sono a casa d’altri, in un negozio o in un ufficio.
Sono particolarmente tenace nel provare e riprovare ad imparare tutte quelle abilità che la sindrome autistica compromette, come parlare, usare il denaro, gestire i miei stati d’animo, e cercare di essere autonoma il più possibile nella mia vita quotidiana.
Sono anche perfezionista, vorrei fare tutto bene e mi arrabbio molto quando non riesco.
Il mondo delle mie emozioni è ricco, ma anche molto difficile da governare. Il livello della mia ansia può aumentare in modo così repentino da sfociare in vere e proprie crisi: tutti i miei sforzi in questa direzione sono volti ad imparare a come evitare di arrivare al punto di non ritorno, perché una volta oltrepassato posso solo aspettare che la crisi passi. Sono anche molto sensibile allo stato d’animo di chi mi è vicino, e delle persone che incontro intuisco facilmente carattere, punti di forza e debolezze.
Sono curiosa di tutto, praticamente mi piacciono tutte le materie che studio, anche se prediligo la lettura e, soprattutto, amo molto scrivere. Le mie giornate sono piene: quasi tutte le attività che svolgo sono finalizzate all’aiutarmi a compensare o recuperare le abilità che l’autismo mi impedisce di apprendere spontaneamente. Così, parte del mio tempo è dedicata al recupero delle abilità motorie, con il nuoto e la ginnastica specifica, in altri momenti lavoro sul linguaggio parlato, attraverso la terapia logopedica, altre volte mi concentro sulle autonomie, con l’aiuto dell’educatrice che mi accompagna nei negozi e sull’autobus. Un pomeriggio alla settimana mi dedico al gruppo di conversazione con altri ragazzi che necessitano di facilitazione. E’ un gruppo speciale, dove i ragazzi che hanno problemi di linguaggio vengono facilitati nella scrittura al computer. Conversare con loro è straordinario, perché sono persone immensamente profonde, con valori e principi morali ormai difficili da trovare nella nostra società. Potrei dire che sono loro miei veri amici, anche se mi piace molto stare con i ragazzi che non hanno le mie difficoltà: li trovo divertenti, così presi dal proprio aspetto esteriore, così preoccupati di apparire da dimenticarsi cosa sia davvero importante. Sono buffi e pieni di contraddizioni, ma anche molto comprensivi e pazienti con me.
Una delle mie preoccupazioni più grandi, rispetto all’anno prossimo, è proprio quella di perdere i miei punti di riferimento, così importanti per una persona autistica: cambierò insegnanti, compagni, luoghi e spazi conosciuti e dovrò affrontare tutto da capo. Non sarà facile, e spero tanto di riuscire a gestire l’ansia che inevitabilmente si presenterà. Spero di incontrare persone capaci, che sappiano vedere e comprendere i miei meccanismi e che, soprattutto, non siano spaventate da me.
Avrò molta nostalgia di tutti gli insegnanti meravigliosi che ho incontrato in questa scuola, e ci saranno giorni dove rimpiangerò di essere cresciuta così in fretta. Tre anni sono davvero volati!
Spero tanto che Annachiara possa accompagnarmi per un poco nella nuova scuola, in modo da far sì che il passaggio sia graduale. Al di là della preoccupazione e della paura, però, sono molto curiosa di conoscere professori nuovi, e, soprattutto, non vedo l'ora di affrontare le nuove materie di studio.
Mi sento molto vicina ad un passaggio importante, che sicuramente influirà sul mio futuro, e spero tanto di aver scelto bene. Comunque sia, posso assicurare che farò tutto il possibile per migliorare sempre, per non arrendermi e per riprovare ogni volta. Ecco, questa sono io: non mi arrendo mai."
(Annachiara Piffari)
AutismOK
3 aprile 2017
9 dicembre 2016
Da pensieri a immagini
Buonasera cari lettori!
"I colori sono i miei umori"
"Sono strano, sono nuovo. Faccio finta che lo sia anche tu. Mi sento come un bambino nell spazio, tocco una stella e mi sento fuori luogo"
"I tuoi occhi come stelle non guardano SANNO"
"Mondo parallelo è autismo. Devo imparare da terrestri"
"Sono graditi visi sorridenti"
Abbiamo aperto il nostro blog parlando di una famiglia che, dalla diagnosi del figlio, aveva tratto nuove forze e coraggio, creando ad un progetto meraviglioso per poter aiutare altri come il loro figlio Andrea; oggi vi parliamo di un altro esempio di padre, in questo caso un fotografo che, frustrato dall’incapacità di comunicare con il figlio autistico, ha deciso di dar vita al progetto Echolilia, fotografando il figlio in situazioni che potevano rappresentare i suoi stati d’animo. Sorprendete è stata anche la reazione del figlio, che con l’avanzare del progetto ha suggerito a sua volta certi oggetti e certi ambienti per le foto.
Timothy Archibald lavora tuttora al progetto, e attraverso le sue foto aiuta le persone ad entrare nel mondo del figlio e a capire un poco come funziona questo disturbo, non solo per il figlio, ma ance per lui stesso. ( http://www.timothyarchibald.com )
Ispirate da questi due grandi progetti, sia quello di Franco Antonello sia quello di Timothy Archilad, abbiamo deciso di trasformare alcune frasi scritte da ragazzi autistici e per ragazzi autistici in fotografia, facendoci ispirare anche dal fatto che numerose ricerche hanno rilevato che persone affette da disturbi dello spettro autistico hanno un pensiero prettamente visivo.
"I colori sono i miei umori"
"Sono strano, sono nuovo. Faccio finta che lo sia anche tu. Mi sento come un bambino nell spazio, tocco una stella e mi sento fuori luogo"
"I tuoi occhi come stelle non guardano SANNO"
"Mondo parallelo è autismo. Devo imparare da terrestri"
"Sono graditi visi sorridenti"
Cari lettori,
vi proponiamo la lettura di un articolo in lingua inglese
(che potete facilmente tradurre online) che espone chiaramente l’utilità del computer
nella vita dei vostri bambini. Come sapete il pensiero dei bambini affetti da disturbi dello spettro autistico è
costituito da un insieme di immagini che difficilmente sono legate da quel filo
logico che noi chiamiamo comunemente interazione
col mondo. I bambini trovano meno stressante il rapportarsi con un computer
poiché esso genera una sorta di interazione emotivamente neutra che facilita le
risposte emotive del bambino. Va tuttavia sottolineato cari genitori che i
bambini affetti da questi disturbi possono abusare inconsapevolmente dell’uso
del computer, è quindi consigliabile temporizzare il computer e tutti i
software presenti all’interno in modo che l’utilizzo di queste Nuove Frontiere
sia costruttivo e non distruttivo per i vostri piccoli. Non bisogna mai perdere
di vista l’obiettivo: questi bambini hanno bisogno di aprirsi al mondo e
non di isolarsi ulteriormente. Buona
lettura a tutti!
Il computer: in che modo aiuta l'autismo?
Buongiorno cari lettori,
eccoci di nuovo insieme!
Come abbiamo già detto in precedenze, è sempre più diffusa e importante la tecnologia nell’autismo. L’uso di dispositivi tecnologici permette, infatti, di creare degli ambienti intelligenti capaci di promuovere i processi di percezione - azione, comprensione, pianificazione, problem-solving e relazione, andando incontro ai bisogni di prevedibilità, concretezza e stabilità dei bambini autistici. Inoltre, grazie alla portabilità di alcuni di questi dispositivi, è possibile riprodurre gli ambienti virtuali intelligenti nei differenti contesti in cui i bambini autistici si muovono.
8 dicembre 2016
I bambini autistici come usano il computer?
Gli
studi tradizionali insegnano che i disturbi dello Spettro Autistico tendono a
considerare i soggetti con tali difficoltà come dei “dimenticati”, ossia come
individui che vivono in un mondo isolato, quasi si trovassero in una realtà
differente dalla nostra e ciò è ovviamente in parte vero, poiché questi
soggetti difficilmente sono in grado di interagire con la realtà che li
circonda, ma contrariamente a quanto si potrebbe pensare il computer è un
ottimo strumento per aiutare i bambini ad uscire da questa realtà privata
grazie alla prevedibilità delle sue risposte e alla possibilità di utilizzare
sintesi vocale ( creando così l’impressione di una reale interazione sociale
non solo in un contesto spaziale, ma anche a livello di comunicazione
linguistica ed emotiva con gli altri).
Una breve dimostrazione
Cari lettori,
con questo video vogliamo mostrarvi come i vostri bambini si rapportano al mondo che li circonda, ciò che vedrete è una simulazione generata da un software che vi dimostrerà come un soggetto autistico vive una situazione apparentemente quotidiana. L'utilizzo di questi dispositivi permette ai vostri piccoli di imparare a vivere con serenità situazioni per loro normalmente stressanti; potrete vedere come il dispositivo aumenta il livello di stress in modo da permettere loro di vivere serenamente imprevisti quotidiani che possono verificarsi ad esempio durante una normale visita al centro commerciale.Buona Visione!
I vantaggi importanti della tecnologia nell'autismo: l'uso del computer
Buongiorno anche oggi, cari nostri lettori!
In questo post vogliamo parlarvi della grande importanza assunta dall’uso del computer nei bambini autistici. Siamo nel XXI secolo, era della tecnologia e delle nuove comunicazioni.
Sono sempre più i disturbi che possono essere facilitati e trattati con le nuove tecnologie, e tra questi, fortunatamente, rientra anche l’autismo.
In questo post vogliamo parlarvi della grande importanza assunta dall’uso del computer nei bambini autistici. Siamo nel XXI secolo, era della tecnologia e delle nuove comunicazioni.
Sono sempre più i disturbi che possono essere facilitati e trattati con le nuove tecnologie, e tra questi, fortunatamente, rientra anche l’autismo.
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