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8 dicembre 2016

La realtà virtuale aiuta gli Asperger

Cari genitori,
come sapete le maggiori difficoltà dei bambini Asperger riguardano le interazioni sociali, la capacità di concentrazione durante la presentazione di argomenti complessi ( ad esempio nel contesto scolastico) e la difficoltà di utilizzare in modo costruttivo le proprie abilità comunicative durante la conversazione con l’altro. L’uso del simulatore di realtà virtuale U-tad permette di agire in un ambiente “immersivo” e totalmente personalizzato che, non solo può migliorare il rendimento scolastico aiutando il soggetto nell’apprendimento quotidiano, ma può aiutare i bambini con Asperger nelle attività comunicative con altri individui ( attraverso ad esempio l’applicazione progettata in Spagna CicerOn VR speech coach); la realtà virtuale permette a questi soggetti di parlare in pubblico superando gli ostacoli che il disturbo comporta attraverso l’interazione con avatar virtuali attraverso tecniche definite gamification (ossia dinamiche di gioco in ambienti non ricreativi). Questo progetto prevede l’utilizzo di vari livelli in cui risulta possibile aggiungere ad esempio  rumori improvvisi per rendere più reale l’esperienza di “immersione”; questo software può essere utilizzato tramite uno smartphone e l’ausilio di occhiali stereoscopici in modo da poter visualizzare la “realtà” generata dal dispositivo.

7 dicembre 2016

Ragazze Asperger

Ragazze Asperger Cari lettori, oggi tratteremo di un argomento poco approfondito, che solo di recente sta raccogliendo l’interesse di numerosi studiosi e clinici, ovvero il dilemma delle ragazze Asperger; dovete sapere infatti che lo stesso uomo che diede il nome a questo disturbo, ovvero Hans Asperger, era convinto che affliggesse solamente gli uomini, nonostante anche lui si dovette ricredere durante il corso della sua vita. Come abbiamo già detto in precedenza, a differenza degli autistici comunemente intesi, gli Asperger hanno un quoziente intellettivo nella media se non addirittura superiore, non hanno ritardi nello sviluppo del linguaggio verbale e non sembrano mostrare caratteristiche particolari evidenti a un primo sguardo. Da uno degli ultimi report dell’Interactive Autism Network è emerso che il rapporto che vi è tra uomini e donne Asperger è di circa 5 a 1; questa significativa sproporzione ha portato a ipotizzare che potrebbe non esistere una differenza di numeri, ma che semplicemente le ragazze Asperger siano meno diagnosticate. Da uno studio condotto presso l’università polacca di Danzica è emerso che bambine e bambini avevano lo stesso punteggio in test sui tratti autistici, sia in quelli compilati da loro stessi sia nei questionari compilati dai genitori, ma la cosa curiosa era che le bambine si rivelavano più brave nella comunicazione non verbale e nell’uso della gestualità, rendendo meno ovvi i sintomi tipici degli Asperger.