5 dicembre 2016

Sento, trasmetto e comunico a modo mio.

“Sento, trasmetto e comunico a modo mio.” 
Queste sono le parole che potrebbero essere dette da un bambino che nella sua vita di tutti i giorni, e soprattutto insieme a voi, cari genitori, deve lottare con lui, suo compagno fedele che lo rende speciale, l’autismo, o la sindrome di Asperger.

Sapete bene ormai che i bambini affetti dai disturbi dello Spettro Autistico, per le caratteristiche dei loro deficit nelle interazioni sociali, comunicazione sociale, pensiero astratto, imitazione, sono considerati dalla società prevalentemente freddi, distaccati, apatici. Più nello specifico, i bambini con Sindrome di Asperger, inoltre, dimostrando una mancanza di efficacia dell’interazione sociale, possono spesso mostrare scarsa autostima e una possibile depressione, specialmente raggiunta l'adolescenza, a causa della dolorosa percezione delle differenze esistenti tra loro e i coetanei; presentano una capacità ridotta di fare amicizia, di apprendere le regole sociali, di riconoscere e interpretare le diverse situazioni sociali e un forte bisogno di controllarle e dirigerle.


Un particolare tratto condiviso dallo Spettro autistico, comunque, è rappresentato, poi, dalla difficoltà di provare empatia, ad avere un deficit nella TOM (Teoria della Mente): di riuscire, quindi, a “mettersi nei panni dell’altro”, provare e conoscere i sentimenti altrui.
Nonostante ciò, sono bambini che avvertono i sentimenti come tutti ma a loro modo, secondo il noto paradigma delle differenze individuali.
Gioiscono se vengono lodati, dimostrano rabbia se gli si fa uno scherzo poco gradito o se non comprendono a pieno la situazione nella quale si trovano, sono affezionati ai loro genitori o alle persone che si occupano di loro, si rallegrano quando sono in una situazione piacevole e divertente. Ma, allo stesso tempo, non possiedono le solite modalità di esprimere questi loro sentimenti. Desiderano o desidererebbero poter entrare in contatto con l’altro ma non sanno come farlo correttamente.
Sono, perciò, bambini speciali, che comunicano a loro modo, sorprendendo sempre le persone che li circondano, senza dubbio arricchendole.

Quando si associa la parola “Autismo” alla parola “relazioni sociali”, spontaneamente si pensa al rifiuto dei bambini autistici ad avere rapporti con l’altro, alla loro tendenza all’isolamento, considerandoli, erroneamente, antisociali.
Mamme, papà… immaginiamo come possa essere davvero dura sentirsi dire che i propri figli, che amate e che avete desiderato tanto per riempirvi la vita, non provano affetto né emozioni. Sentirsi frustrati, spesso, perché ogni giorno dovete combattere per riuscire a superare delle grandi e importanti sfide, riuscire a comunicare e creare una connessione emotiva con i vostri bimbi pian piano.

Ma dovete ricordarvi che la verità più reale, invece, è proprio un’altra. 
Dobbiamo tenere sempre a mente, ogni giorno, quanto in realtà sia complicata e contorta la relazione sociale di una persona senza un particolare deficit.
Spesso non si pensa a quanto, infatti, sia pesante e difficile la comunicazione con l’altro, che sia un conosciuto o un estraneo. La difficoltà che spesso si può incontrare nel rispettare le regole della nostra società, i turni del parlare in una conversazione, comprendere nel momento le intenzioni dell’altro per direzionare in maniera corretta la discussione, usare nel modo giusto gli atti di gentilezza, saper far fronte alle eventuali scortesie delle persone che ci circondano, conoscere le diverse strategie per inserirsi in un gruppo. Se per noi tutto questo è già di per sé complesso, come può non esserlo per i vostri bimbi?!
Bisogna comprenderli e sostenerli, ricordarci che per loro ogni cosa è novità, sorpresa, perplessità. Bisogna cercare di metterci noi stessi nei loro panni… e scopriremo che è tanto difficile, ma che allo stesso tempo è anche fonte di guadagno, è un passo in più che facciamo verso loro, facendoli sentire compresi e amati, spingendoli anche un po' di più a sentirsi a casa, e ad esprimersi liberamente, proprio a loro modo.

Proprio in relazione a questo, vogliamo lasciarvi la possibilità di leggere, attraverso un video, una poesia di Angel Rivière: “SONO AFFETTO DA AUTISMO, ECCO COSA VORREI DIRTI”, che riesce a far parlare le sensazioni e i sentimenti provati dai bambini autistici. 


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