Cari lettori,
vorremmo iniziare questo nostro viaggio con una breve descrizione
dei disturbi dello spettro autistico. Sappiamo bene che avrete già ricevuto
tutte le informazioni necessarie e che certamente vi sarete documentati per
comprendere i comportamenti dei vostri piccoli, ma abbiamo voluto riassumere le
principali caratteristiche di questi disturbi con un breve intervento abbinato
ad una presentazione schematica (che sarà caricata a breve), questo faciliterà
la ricerca di informazioni importanti. Buona lettura!
Cosa sono i
disturbi dello spettro autistico?
I disturbi dello spettro autistico comprendono il disturbo autistico, il disturbo di
Asperger, il disturbo di Rett e il disturbo disintegrativo dell’infanzia e
sono accomunati da deficit delle aree della comunicazione e dell’interazione
sociale che implicano una riduzione degli interessi, comportamenti ripetitivi e
stereotipati, difficoltà nel gioco e deficit nelle abilità imitative. Questi
disturbi si manifestano in tenera età (specificatamente tra i 12 e i 18 mesi) e
i più frequenti sono il disturbo autistico e il disturbo di Asperger:
Il disturbo autistico si manifesta intorno ai tre anni di
età in prevalenza nella popolazione maschile e permane per tutto l’arco della
vita, le maggiori problematiche si riscontrano nella difficoltà di interagire
con il prossimo manifestando interesse affettivo
verso lo stesso; i bambini autistici hanno, infatti, gravi difficoltà a
condividere l’attenzione sulle cose con le altre persone ed evitano in ogni
modo il contatto fisico, altra grave problematica è costituita dai problemi di linguaggio e comunicazione,
a questo proposito vogliamo ricordare che la maggior parte dei bambini con
questo disturbo non sviluppano alcuna forma di linguaggio e che, chi ha la
fortuna di svilupparlo, lo utilizza in modo piuttosto particolare: spesso
ripete anche a distanza di giorni le medesime frasi ascoltate senza manifestare
però alcuna comprensione (tale fenomeno è tecnicamente definito ecolalia), oppure può usare in modo
confuso i pronomi personali (ad esempio parlando di sé in terza persona).
L’autismo è inoltre caratterizzato da un comportamento rigido e molto ripetitivo e da un limitato gioco di immaginazione, per quanto riguarda il primo aspetto ci
preme sottolineare l’importanza che i bambini autistici danno alla routine
quotidiana: questa viene, infatti, vissuta con grande ritualità e il
cambiamento anche di un minimo dettaglio può causare gravi crisi di agitazione
nei piccoli; parlando invece del gioco questi bimbi tendono a preferire il
gioco solitario privo di interazione con adulti o coetanei.
Tra gli aspetti più spiacevoli del disturbo si possono notare dei
comportamenti definiti autostimolanti e
autolesivi, ossia la messa in atto di
movimenti ripetitivi e a tratti violenti che arrecano una sorta di piacere al
bambino.
Il disturbo di Asperger si
caratterizza, invece, da un buon
funzionamento intellettivo e per l’assenza
di ritardo nel linguaggio che, tuttavia, si manifesta in modo bizzarro generando
conversazioni unilaterali e direttamente collegate con ciò che il soggetto con
Asperger ritiene interessante (questa è la principale motivazione per cui la
diagnosi del disturbo avviene più tardi rispetto all’autismo). Come per
l’autismo l’incidenza è maggiore nei maschi e, anche se in maniera attenuata, i
bambini manifestano i medesimi comportamenti che caratterizzano l’autismo. I
bambini possono appartenere a tre
differenti sottotipi del disturbo:
·
I rule boy: si tratta di bambini che necessitano di regole
precise e chiaramente definite, se questo viene meno potrebbero manifestare
disagio e aggressività.
·
I logic boy: questi bambini
sono interessati in modo particolare alle ragioni sottostanti le regole (che
prese singolarmente non sono abbastanza soddisfacenti), desiderano sapere come
funziona il mondo spesso manifestando scarsa accettazione verso i fatti
illogici o mettendo in dubbio la logicità del ragionamento altrui.
·
Gli emotion-boy: la
caratteristica fondamentale di questi soggetti è la tendenza a farsi guidare
dalle proprie emozioni ad esempio reagendo in modo eccessivo alle situazioni o
manifestando apertamente le proprie emozioni, nonostante la loro inadeguatezza.
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