2 dicembre 2016

Con cosa abbiamo a che fare?

Cari lettori,
vorremmo iniziare questo nostro viaggio con una breve descrizione dei disturbi dello spettro autistico. Sappiamo bene che avrete già ricevuto tutte le informazioni necessarie e che certamente vi sarete documentati per comprendere i comportamenti dei vostri piccoli, ma abbiamo voluto riassumere le principali caratteristiche di questi disturbi con un breve intervento abbinato ad una presentazione schematica (che sarà caricata a breve), questo faciliterà la ricerca di informazioni importanti. Buona lettura! 


Cosa sono i disturbi dello spettro autistico?

I disturbi dello spettro autistico comprendono il disturbo autistico, il disturbo di Asperger, il disturbo di Rett e il disturbo disintegrativo dell’infanzia e sono accomunati da deficit delle aree della comunicazione e dell’interazione sociale che implicano una riduzione degli interessi, comportamenti ripetitivi e stereotipati, difficoltà nel gioco e deficit nelle abilità imitative. Questi disturbi si manifestano in tenera età (specificatamente tra i 12 e i 18 mesi) e i più frequenti sono il disturbo autistico e il disturbo di Asperger:
Il disturbo autistico si manifesta intorno ai tre anni di età in prevalenza nella popolazione maschile e permane per tutto l’arco della vita, le maggiori problematiche si riscontrano nella difficoltà di interagire con il prossimo manifestando interesse affettivo verso lo stesso; i bambini autistici hanno, infatti, gravi difficoltà a condividere l’attenzione sulle cose con le altre persone ed evitano in ogni modo il contatto fisico, altra grave problematica è costituita dai problemi di linguaggio e comunicazione, a questo proposito vogliamo ricordare che la maggior parte dei bambini con questo disturbo non sviluppano alcuna forma di linguaggio e che, chi ha la fortuna di svilupparlo, lo utilizza in modo piuttosto particolare: spesso ripete anche a distanza di giorni le medesime frasi ascoltate senza manifestare però alcuna comprensione (tale fenomeno è tecnicamente definito ecolalia), oppure può usare in modo confuso i pronomi personali (ad esempio parlando di sé in terza persona).
L’autismo è inoltre caratterizzato da un comportamento rigido e molto ripetitivo e da un limitato gioco di immaginazione, per quanto riguarda il primo aspetto ci preme sottolineare l’importanza che i bambini autistici danno alla routine quotidiana: questa viene, infatti, vissuta con grande ritualità e il cambiamento anche di un minimo dettaglio può causare gravi crisi di agitazione nei piccoli; parlando invece del gioco questi bimbi tendono a preferire il gioco solitario privo di interazione con adulti o coetanei.
Tra gli aspetti più spiacevoli del disturbo si possono notare dei comportamenti definiti autostimolanti e autolesivi, ossia la messa in atto di movimenti ripetitivi e a tratti violenti che arrecano una sorta di piacere al bambino.
Il disturbo di Asperger si caratterizza, invece, da un buon funzionamento intellettivo e per l’assenza di ritardo nel linguaggio che, tuttavia, si manifesta in modo bizzarro generando conversazioni unilaterali e direttamente collegate con ciò che il soggetto con Asperger ritiene interessante (questa è la principale motivazione per cui la diagnosi del disturbo avviene più tardi rispetto all’autismo). Come per l’autismo l’incidenza è maggiore nei maschi e, anche se in maniera attenuata, i bambini manifestano i medesimi comportamenti che caratterizzano l’autismo. I bambini possono appartenere a tre differenti sottotipi del disturbo:
·      I rule boy:  si tratta di bambini che necessitano di regole precise e chiaramente definite, se questo viene meno potrebbero manifestare disagio e aggressività.
·      I logic boy: questi bambini sono interessati in modo particolare alle ragioni sottostanti le regole (che prese singolarmente non sono abbastanza soddisfacenti), desiderano sapere come funziona il mondo spesso manifestando scarsa accettazione verso i fatti illogici o mettendo in dubbio la logicità del ragionamento altrui.
·      Gli emotion-boy: la caratteristica fondamentale di questi soggetti è la tendenza a farsi guidare dalle proprie emozioni ad esempio reagendo in modo eccessivo alle situazioni o manifestando apertamente le proprie emozioni, nonostante la loro inadeguatezza.


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